Antica Delizia di Belfiore, gli studenti esaminano i reperti
Sabato 19 il cantiere sarà aperto alla città
12/11/2022
Sono e saranno gli studenti - coordinati da Soprintendenza e archeologi professionisti - ad esaminare e catalogare i reperti già rinvenuti negli scavi di via Orlando Furioso, sulle tracce dell’antica delizia estense di Belfiore, andata perduta a seguito di un incendio nel 1632. Intanto, il 19 novembre, a partire dalle 11 sono già in calendario le prime visite guidate aperte al pubblico all’area archeologica. Ogni mezz’ora - fino alle 16 - saranno illustrati i reperti, le testimonianze e i mestieri che Belfiore ancora porta con sé.
L’analisi di quanto ritrovato condotta dagli studenti prevede diverse fasi (lavaggio, siglatura, disegno, fotografia, descrizione) e riguarda, ad oggi, soprattutto ceramiche, monete risalenti al periodo pontificio e antichi frammenti di laterizio annerito che riconducono agli indizi di un incendio. In base alle ultime ipotesi potrebbe trattarsi anche di testimonianze della, cosiddetta, guerra di Ferrara o guerra del sale, quando cioè la Repubblica di Venezia dichiarò guerra a Ferrara (1482), a quel tempo retta da Ercole I d'Este.
Al centro del conflitto, appunto, la supremazia per il commercio del sale, che la città estense aveva iniziato a raccogliere nei pressi di Comacchio. Belfiore all'epoca era fuori dalle mura, le incursioni dei veneziani avevano infatti in parte distrutto la delizia (e non solo), delizia subito rimessa a nuovo da Ercole I d'Este che fece costruire poi le mura, proprio a difesa degli attacchi veneziani da Nord.
Protagonisti dell’approfondimento anche di queste tematiche sono, in queste settimane, ragazze e ragazzi del liceo Roiti, mentre gli studenti dell’Ariosto da tre settimane operano sul campo, nell’area dell’antica delizia, di circa un ettaro e mezzo, a nord ovest dell'ultimo tratto di corso Ercole I d'Este. A primavera, quando è prevista la seconda campagna di scavi, gli alunni si ‘daranno il cambio’: i giovani dell’Ariosto studieranno i reperti in classe, mentre quelli del Roiti scaveranno all’interno del perimetro dell’antica residenza estense.
A guidarli in questo percorso - ideato dalla dottoressa Chiara Guarnieri, della Soprintendenza, avviato dal sindaco Alan Fabbri giovedì 20 ottobre, e sostenuto economicamente dal Comune di Ferrara (che a tal fine ha già stanziato 37.500 euro per i tre anni di sviluppo del progetto) - ci sono gli archeologi Flavia Amato, Maurizio Molinari e Marco Bruno.
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Data pubblicazione
14/11/2022
Aggiornamento
14/11/2022 09:56