“È ora il tempo giusto per garantire i posti di lavoro in Amsef. Un domani sarà una azienda in perdita: non sarà accettata nessuna proposta se non saranno garantiti tutti i posti del personale impiegato in Amsef Srl al momento della cessione a titolo oneroso”.
Questo il tema al centro della commissione consiliare di Controllo dei Servizi Pubblici Locali in merito all’avvio del processo di dismissione della quota di partecipazione in Amsef Srl, detenuta al 100% dalla società in house Ferrara Tua Spa e autorizzazione alla dismissione totale delle quote detenute.
Tra gli indirizzi in merito, l’assessore Matteo Fornasini ha infatti anticipato quello che sarà al centro del dibattito della prossima seduta del Consiglio Comunale (di venerdì 19 dicembre) sul futuro all’azienda ferrarese di servizi funerari, volto a garantire la salvaguardia dei livelli occupazionali e dei diritti dei lavoratori della società Amsef Srl e assicurare il pieno coinvolgimento del Comune, quale detentore di partecipazione sociale indiretta, nelle fasi cruciali della selezione dell’operatore economico.
“Una scelta non vi nego complessa, e non facile, ma molto datata e per questo anche molto ponderata, che ha la sua origine almeno fin dal 2018, quando l’amministrazione era governata dal PD”, ha specificato l’assessore comunale alle partecipate.
Fornasini ripercorre così il percorso degli ultimi anni in merito. “La prima perizia di valutazione sulla cessione di Amsef risale infatti a dicembre 2017. A dicembre 2018 risale il piano di revisione, votata in Consiglio comunale, con previsione dell’alienazione dell’azienda funebre nel 2019; piano di indirizzo confermato anche dalla prima amministrazione Fabbri a fine 2019 e a fine 2020. L’iter si ferma nel 2021 e 2022, gli anni della pandemia Covid. Il 2023 è l’anno del virtuoso progetto di fusione tra Holding e Ferrara Tua che sta portando a un risparmio di 142 mila euro all’anno. Nel 2024, siamo tornati a concentrarci su Amsef, fino a quanto esposto oggi”.
L’assessore ha portato ad esempio anche le scelte adottate da altre città vicine a Ferrara, quali Rovigo e Mantova, città governata dal centrosinistra, che ha venduto l’azienda cittadina di onoranze funebri lo scorso anno.
Tra le motivazioni, primaria è quella del cambio di abitudini della popolazione: “Il mercato nel settore delle onoranze funebri è profondamente cambiato - ha specificato Fornasini - e ha comportato un netto calo dei ricavi. Se nel 2019 il valore di produzione era di circa 4,1 milioni di euro, oggi il preventivo 2025 è di 3,285 milioni di euro: questo vuol dire meno 800 mila euro in 5 anni”. La causa? “Si spende in media meno in funerali (circa 500 euro in meno a servizio) rispetto al passato e si ricorre di più alle cremazioni (a Ferrara sono quasi l '80%, il doppio della media nazionale)”, aggiunge l’assessore.
La priorità, però, per il Comune è poter garantire al 100% i dipendenti che lavorano in Amsef.
Per Fornasini è questo il momento di agire, e va fatta una considerazione su Amsef che va oltre le divisioni politiche. “Tutti parlano, mentre noi presentiamo una proposta che concretamente tutela i lavoratori per il futuro - incalza Fornasini -. Attualmente Amsef è ancora una società appetibile, con bilanci in utile. Se continua così, rischiamo che tra pochi anni la società non lo sarà più, mettendo così a rischio i dipendenti. Questa scelta mira a garantire il personale impiegato in Amsef Srl. Nel bando verrà chiaramente inserita una clausola: garantire i lavoratori al momento della cessione sarà condizione necessaria ai fini della validità stessa della cessione”.