TIGRI E COLONIE

Dialoga con l’autore: Nicoletta Zucchini (Vicepresidente Gruppo Scrittori Ferraresi)

Presentazione del romanzo storico di Francesco Bianchi (Santelli Editore, 2025) presso la Biblioteca Comunale Ariostea

Un'immagine generica segnaposto con angoli arrotondati in una figura.

Cos'è

Negli anni ’30 il regime fascista ha sponsorizzato la colonizzazione della Libia per dare un futuro a tutti i mezzadri che stentavano ad andare avanti. Attilio non ha esitato ad accettare spingendo la moglie Erminia, i cinque figli, il padre e il fratello a seguirlo. Un bando fascista di primavera 1940 obbliga però gli italiani in terra libica ad affidare allo Stato i propri figli dai 4 ai 15 anni per le vacanze estive in patria: tredicimila bambini, tra cui tre figli della coppia, vengono caricati su otto navi e seguiti da sorveglianti particolarmente severe. Qualche giorno dopo, il dieci giugno ‘40, l’Italia entra in guerra e la Libia diventa il primo fronte. Oltre ad Attilio, costretto ad arruolarsi, gli altri due figli decidono volontariamente di farlo e vanno a combattere. I tredicimila bimbi italiani figli dei coloni libici intanto si ambientano a una vita di tipo militare nelle colonie italiane: sveglia all’alba, preghiera, esercitazioni, istruzione, ordine e disciplina. La loro vacanza diventa una vera e propria deportazione; senza possibilità di rientro vengono spostati da una colonia all’altra, in ambienti sempre più deteriorati dalla durata del conflitto e dalla mancanza di viveri. Intanto in Sicilia sbarcano, insieme agli alleati, le Tigri indiane: un gruppo di combattenti che si stabiliscono sulla Linea Gustav, nei pressi del fiume Sangro, non lontano da Pesaro dove le due bimbe italo-libiche soggiornano soggiogate dalle sorveglianti della colonia. Mehr, uno dei soldati indiani, per sfuggire ai nazisti si allontana dal suo campo e una delle figlie di Attilio, la maggiore, lo incontra mentre sta cercando bacche e radici. Tra la severità delle colonie, le sommarie uccisioni da parte dei fascisti e l’adesione di uno dei fratelli ai partigiani, i giovani figli di Attilio non perdono la speranza di ritrovarsi e di riabbracciare la propria famiglia. Proprio la speranza li guiderà strenuamente anche se la guerra ha ormai stravolto le loro vite, cambiandoli profondamente.

 

Francesco Bianchi (classe 1976) si è laureato in Scienze Politiche presso l’Università degli Studi di Firenze. Memorialista e scrittore, risulta attivo in Associazioni per la Memoria e divulgazione storica. Titolare nell’a.a 2025/2026 del corso “L’Eccidio di Cefalonia tra storia, narrazione e filmografia” presso l’Università dell’età libera di Firenze. Tra i riconoscimenti ottenuti, figurano il Premio Armando Curcio 2025 per la sezione autore “Storie nella storia” e il Premio Nicola Zingarelli 2024 con Il Coraggio dei vinti. Nel 2024 ha pubblicato Cefalonia. L’ultima speranza (Armando Curcio Editore).

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A chi è rivolto

A tutti

Date e orari

29 gen 2026

17:00 - Inizio evento

29 gen 2026

19:00 - Fine evento

Giovedì 29 gennaio 2026, ore 17

Costi

Iniziativa gratuita, accesso libero

Contatti

Contatto:

archibiblio@edu.comune.fe.it