Palazzina Marfisa d'Este, fine dei lavori entro l'anno

Completati i nuovi impianti per la climatizzazione, per scongiurare danni da maltempo, si lavora a una particolare sovrastruttura provvisoria di copertura

Data:

24/07/2023

Inizierà in queste ore la realizzazione di una particolare sovra-copertura provvisoria al tetto della palazzina cinquecentesca di Marfisa d’Este, dove sono in corso da inizio anno i lavori di miglioramento strutturale post-sisma. La particolare struttura in metallo è ancorata ai ponteggi e consentirà di operare al riparo da eventuali effetti dannosi del maltempo, in modo da preservare dalle infiltrazioni il tetto e le volte interne finemente decorate. Intanto i lavori procedono anche nelle altre porzioni dell’area, con previsione di completamento entro il 2023. L’importo complessivo dell’investimento è di oltre un milione di euro, 625mila euro circa di contributi comunali e circa 422mila della Regione Emilia-Romagna. L’impresa aggiudicatrice è la Vincenzo Capriello Srl. Nei giorni scorsi gli assessori Andrea Maggi e Marco Gulinelli, per le competenze riferite, rispettivamente, ai lavori pubblici e ai monumenti storici, hanno effettuato un sopralluogo sul cantiere.

 

“Tra qualche mese palazzina Marfisa tornerà a splendere, nel contesto non solo di un miglioramento strutturale e del rafforzamento degli elementi costruttivi - ha detto Maggi - ma anche di interventi di completamento architettonico e di restauro, con cofinanziamento anche del Comune. E intanto anche nella vicina Casa della Patria ‘Pico Cavalieri’ abbiamo presentato la partenza dei lavori: questo quadrante di Ferrara si prepara così ad assumere una nuova centralità”. Attualmente, nella loggia degli aranci sono stati montati i ponteggi: serviranno per realizzare interventi sul coperto e sulle facciate, saranno poi realizzati lavori per il risanamento delle murature con intonaci deumidificanti, mentre - per quanto riguarda gli interventi sulla struttura - nella zona più vulnerabile (le murature dell’adiacente sala ‘Grotta’) si è scelto l’inserimento di un cordolo in acciaio cor-ten disposto perimetralmente, sull’esterno, a quota intermedia.

 

Già realizzata invece, nella palazzina principale, la distribuzione della nuova rete  impiantistica che consentirà la climatizzazione caldo\freddo nelle diverse stagioni. “Una novità importante - ha spiegato Gulinelli - perché aumenterà notevolmente il comfort per i visitatori delle sale e degli allestimenti, dal momento che in passato la palazzina non aveva impianti adeguati e il caldo estivo non agevolava gli accessi. Palazzina Marfisa si prepara così a ospitare nuove mostre, dal prossimo anno, nel segno di una nuova qualità ambientale dell’accoglienza”.

 

Sempre nella palazzina principale sono state completate anche le cosiddette ‘risarciture’ delle lesioni interne, ossia delle vecchie ‘ferite’ lasciate dal sisma, con il ripristino degli intonaci. Attualmente sono in corso i restauri delle volte affrescate dei soffitti. Altre opere architettoniche riguardano il miglioramento dell’accessibilità, sia dal punto di vista degli ingressi che della percorribilità interna.

 

Cenni storici

La palazzina di Marfisa d'Este fu costruita attorno al 1559 e Francesco d'Este la lasciò in eredità alla figlia Marfisa, che vi visse con il marito Alderano Cybo fino alla morte, nel 1608. Verso la metà del XVIII secolo fu affidata e adibita di continuo a usi impropri, avviando in questo modo un processo di degrado che si prolungò fino agli inizi del novecento. Nel 1899 furono distrutti tutti i fabbricati adiacenti la palazzina, tranne la stessa e la loggia adiacente, quindi, solo all'inizio del XX secolo il fabbricato assunse la configurazione che conserva ancora oggi. Nel 1909 il Comune, che nel frattempo entrò in possesso del complesso, affidò all'associazione "Ferrariae Decus" i lavori di restauro e sistemazione. Nel 1910 si cominciano gli interventi, partendo dalle strutture, per poi proseguire anche sulle decorazioni pittoriche. Lo scoppio della prima guerra mondiale nel 1915 fece interrompere i lavori.

 

Nel 1937 la Cassa di Risparmio di Ferrara, che l'anno successivo celebrerà il centenario della propria fondazione, decise di assumere l'onere del restauro e del ripristino dell'immobile storico. L'incarico fu affidato all'ingegnere Carlo Savonuzzi per gli interventi sulle strutture e a Nino Barbantini per il restauro e la restituzione delle decorazioni, insieme all'organizzazione e alla disposizione dell'arredo. Ad oggi la palazzina è, per quanto riguarda l'immagine restituita, testimonianza delle linee guida tipiche delle 'teorie del restauro' degli anni '30 del novecento. All'interno vi si trovano i soffitti dipinti, parzialmente rifatti nel XX secolo, opera della bottega dei Filippi. La palazzina è arredata con mobili del '500 e del '600, in parte ferraresi e in parte acquistati sul mercato antiquario. 

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Data pubblicazione

24/07/2023

Aggiornamento

24/07/2023 13:59