Dopo il completamento della ripavimentazione in porfido di via Kennedy si procede al rifacimento della copertura in acciottolato di via Assiderato, la via che collega via porta d’Amore a via Baluardi.
In campo l’impresa Veronesi Porfidi di Occhiobello. Ieri (9 ottobre) l'avvio del cantiere. Sul posto anche l’assessore Andrea Maggi, che nei giorni scorsi ha condiviso il cronoprogramma dei lavori con i residenti.
“Un altro intervento di ripristino del decoro e della funzionalità di un luogo storico della città, nell’ambito della strategia di tutela e valorizzazione delle mura e del contesto delle mura”, spiega l’assessore Maggi.
Diverse le fasi di cantiere previste. La prima, partita ieri, prevede la demolizione dell’attuale copertura in circa due settimane. Quindi si procederà con la consegna del cantiere ad Hera che realizzerà i nuovi sottoservizi (rete idrica e fognatura). Al termine la Veronesi porfidi tornerà ad operare sulla via con la posa, a mano, della copertura in pietra e dei marciapiedi con liste di trachite a raso sui due lati, al posto dell’attuale ‘striscia’ di asfalto. Per far fronte alle esigenze di parcheggio dei residenti, una porzione di posti è stata riservata lungo via Baluardi.
L’intervento è inserito nel contesto di un ‘pacchetto’ lavori di circa 300mila euro che ha già portato al rifacimento della pavimentazione in via Kennedy e, dopo il cantiere in via Assiderato, opererà in via San Romano.
Non è univoca la ricostruzione sull’origine del nome della via. All'angolo con via Assiderato (o Desiderata) sembra sia stata rinvenuta una persona morta per il freddo, appunto, assiderata. Sembra verosimile anche che il nome “Assiderato” sia una storpiatura dell'originale Sidrata, cioè riferita ad una coltivazione di cedri. Il nome ‘Desiderata’ sarebbe legato invece alla presenza in zona di una casa dove sarebbe stata accolta una ragazza molto ammirata, desiderata, e resa orfana dall'epidemia di peste che aveva colpito la città. Il giovane che l'accolse dichiarò solennemente nella chiesa del Buon Amore (del XVI secolo, demolita nei primi anni ‘20 del Novecento) di averla rispettata e di volerla avere in sposa.