L’intelligenza artificiale restituisce il possibile volto di Manfredo Manfredini

Il volto dell’autore ‘dannato’ rimasto per oltre un secolo nell’oblio è stato approssimato dal bot Midjourney

Data:

30/05/2023

Rivive grazie alla tecnologia, a oltre 100 anni dalla scomparsa, Manfredo Manfredini (1881 – 1907), l’artista ferrarese per un secolo rimasto nell’oblio - ma firma delle tavole di una delle più celebri edizioni del novecento della Divina Commedia - e riscoperto recentemente grazie a un lavoro di ricerca sfociato in una pubblicazione (a cura dello storico dell’arte Lucio Scardino, con contributo di Vittorio Sgarbi) e in una mostra dedicata ai suoi disegni ‘danteschi’.

 

L’anniversario della scomparsa del tormentato artista ricorre domani, 31 maggio. Per l’occasione, con l’ausilio dell’intelligenza artificiale, si è provato a ricostruirne il volto e le sembianze (ancora ignote). Il riscontro dell'applicativo, il bot Midjourney - ‘interrogato con alcuni elementi chiave della vita e dell’opera dell’autore - offre l’immagine di un giovane dal volto affilato e ombroso (Manfredini morì in circostanze tragiche a soli 26 anni) quasi ossessionato dai soggetti ‘danteschi’ della sua arte, che non a caso compaiono sullo sfondo. L’immagine restituisce il pieno incrocio tra vita e opera - in particolar modo legata all’Inferno dantesco e alla sua iconografia.

 

La parabola esistenziale e artistica di Manfredini è infatti intimamente riferibile alla celebre commessa Nerbini: il lavoro di illustrazione e ‘volgarizzazione’ dei cento canti della Divina Commedia realizzato per l’editore fiorentino che volle rendere popolare la poesia del Sommo Poeta. Un lavoro che, per la morte sopraggiunta, si è concluso con la realizzazione di sole 66 tavole.

 

Tavole giudicate positivamente anche da studiosi anglosassoni che ne hanno recentemente rivalutato la qualità espressiva. Di fatto, nella sua interezza, il giovane ferrarese terminò solo l’Inferno, spingendosi a illustrare solo alcuni canti del Purgatorio. La vita del giovane Manfredo è anche legata a un episodio di cronaca che ne segnò la drammatica fine: l’ossessione amorosa per la cantante ucraina Salomea Krusceniski, tra le voci più celebri del Paese, ne causò infatti l’internamento nell’allora manicomio di Mombello (oggi Limbiate), dove morì esattamente 116 anni fa. La sua tomba si trova a Limbiate e, per uno scherzo del destino, porta un’errata data di morte, fatta risalire al 1906 (invece del 1907). 

 

L’intelligenza artificiale nell’elaborazione grafica - attraverso il software di Midjourney - ha tenuto conto di tutti questi elementi ed ha anche tratto spunto dalle sue opere e dalla tecnica utilizzata. Il sistema ha così restituito una immagine elaborata dell’autore, ricostruendone le sembianze, l’espressione e le ossessioni che ne hanno ispirato l'arte e segnato la vita.

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Data pubblicazione

30/05/2023

Aggiornamento

30/05/2023 16:01