Sono arrivati al Torrione del Barco i lavori di pulizia, consolidamento, ripristino di lacune e fessurazioni delle mura di Ferrara. Partito a marzo da viale Belvedere, l'intervento - realizzato dall'impresa Caporini - è giunto all'estremità nord-ovest della cinta muraria e proseguirà ulteriormente.
Procede così il progetto 'Un chilometro di mura all'anno', ha come obiettivo l'intervento - per step - sui, complessivi, oltre 9 chilometri di mura storiche. Il progetto è stato voluto dall'Amministrazione "con l'obiettivo di dare piena valorizzazione alla perla Unesco di Ferrara, un bene del Paese", dice il sindaco Alan Fabbri, promotore dell'iniziativa.
"Le mura di Ferrara - aggiunge il primo cittadino - sono uniche in Italia. Sono un elemento da vedere e da vivere. La restituzione della loro piena bellezza rispecchia quindi la necessità di tutela di un bene straordinario, la salvaguardia del decoro e l'investimento su un bene che ha una potenzialità straordinaria anche in chiave attrattiva e turistica". "Con il progetto di riqualificazione dell'ex 'Casa dei polli', a cui stiamo lavorando, creeremo inoltre un polo di valorizzazione delle mura, in una continuità progettuale tra ripristino e manutenzioni e promozione storica e culturale".
La prima tranche di 'Un chilometro di mura all'anno' - curata dall'architetto del Comune Rina Scicchitano - è stata finanziata con risorse per circa 900mila euro (con aggiudicazione e ribasso d’asta a 607mila euro) e prevede, oltre alle manutenzioni delle mura, anche il rifacimento di parte della pista ciclabile da piazzale San Giovanni al doccile di San Rocco. Con il ribasso d’asta si conta inoltre di procedere con le manutenzioni del percorso ciclabile dal doccile a piazzale Medaglie d’Oro.
Al Torrione del Barco gli addetti alle manutenzioni delle mura si sono dovuti 'sdoppiare' in due squadre. Questa porzione di mura, infatti, non è 'interrata' ed è quindi necessario intervenire su entrambi i lati.
Sulla base dell'analisi del degrado, anche in questo tratto di mura si è realizzato l’intervento, propedeutico alle successive lavorazioni, di diserbo manuale e conseguente idrolavaggio superficiale del paramento murario con acqua e polveri di silicio finissime. Successivamente si è proceduto con la verifica dello stato di coesione delle murature, il relativo consolidamento e il restauro conservativo del paramento murario verticale, compresa la sommità (definita in linguaggio tecnico 'copertina'), per completare con interventi di stuccatura, di protezione e con l' eventuale formazione di un ulteriore rivestimento definito “strato di sacrificio” sulla copertina, laddove ritenuto necessario.
Dove erano evidenti particolari dissesti del paramento murario sono stati eseguiti interventi di “scuci e cuci”. Si tratta del ripristino di alcune lacune del paramento attraverso la posa di mattoni aventi le caratteristiche e le dimensioni di quelli originari.
Le diverse lavorazioni saranno completate con ristilature profonde dei giunti, pratica utile e diffusa per la manutenzione e il restauro di murature storiche e che ha anche il vantaggio di migliorare la durabilità dei paramenti, sigillando i giunti e limitando infiltrazioni di acque meteoriche e impedendo al contempo l’attecchimento di vegetazione infestante.